Il tradimento nella coppia, osservato attraverso lo schermo della TV.

Un punto di vista alternativo per provare a superare la crisi.

Nel quindicesimo episodio della terza stagione di Friends, la serie TV statunitense creata da David Crane e Marta Kauffman negli anni 90’, una delle coppie principali, quella formata da Ross e Rachel, attraversa una crisi, che culmina con un tradimento da parte di Ross.

Il tradimento, o il rischio di tradimento, è un tema molto ricorrente in libri, film e serie TV, in quanto, nella trama, la sua scoperta costituisce un elemento di rottura e, quindi, di svolta per la coppia: i due partner devono affrontare l’evento e provare a superarlo insieme oppure decidere di prendere strade diverse, mettendo in discussione il percorso fatto insieme fino a quel momento.

Nella vita quotidiana, in che modo è possibile aprire nuove possibilità che permettano di risolvere una crisi e riprendere il cammino?

Prima di tutto è fondamentale riconoscere e accogliere i vissuti e i pensieri che accompagnano l’evento critico, nel tempo presente.
È altrettanto importante, però, avere cura anche dei vissuti e dei pensieri che, per entrambi i partner, hanno preceduto l’evento critico: il tradimento, in un’ottica relazionale, può essere riletto come un sintomo della coppia, un segnale che qualcosa da qualche parte e in un dato momento si è inceppato, ha smesso di funzionare, si è incrinato, provocando reazioni e controreazioni che hanno via via aumentato certe incomprensioni e distanze, finché uno dei due ha agito il malessere ferendo l’altro e cercando all’esterno qualcosa che non si riusciva (o non si riusciva più a trovare) all’interno della coppia.

È possibile individuare ed esplorare insieme quali elementi hanno creato nel tempo le condizioni che hanno poi portato al punto di rottura.
È certamente faticoso e doloroso, soprattutto per chi è stato ferito, assumere e mantenere una posizione di ascolto e comprensione nei confronti di chi ha ferito.

A volte, quando non c’è consapevolezza, il tradimento arriva come un evento ancora più inaspettato e incomprensibile.
La comprensione e il dare senso non sollevano certamente dalla responsabilità di un’azione che ha fatto e fa ancora soffrire.
Ma, se si riesce a guardare più a fondo e ad ammettere nuovi punti di vista, anche mettendosi in discussione, può essere possibile superare la crisi e trovare nuove motivazioni per andare avanti, insieme oppure prendendo strade differenti, con nuove consapevolezze e con una maggiore conoscenza di sé e del proprio modo di entrare in relazione con gli altri, affinché non si ripropongano, in futuro, gli stessi schemi, con lo stesso partner o con altri.

Un’attenzione particolare va prestata inoltre nel caso in cui siano presenti figli, affinché siano tutelati il più possibile e non subiscano le conseguenze della rabbia e delle dinamiche che spesso accompagnano queste situazioni.

Riprendendo l’esempio di Ross e Rachel, la crisi comincia quando Rachel trova un nuovo lavoro che le piace e la assorbe molto, mentre Ross è geloso del nuovo collega della compagna e, oltre a temere di essere lasciato o tradito, si sente trascurato per il tempo che lei trascorre lontana da lui e per le minori attenzioni che gli riserva. Quando la coppia si era formata, le cose erano diverse: Rachel lavorava nel bar sotto casa, faceva un lavoro che non le piaceva e passava sempre per imbranata e con la testa tra le nuvole. Si adattava molto di più alla vita di Ross, da cui risultava dipendente. Era magari annoiata e insoddisfatta di sé, ma nella relazione con Ross si sentiva al sicuro ed era al riparo dalle responsabilità. Ross, da parte sua, nella coppia era quello competente e responsabile, il pilastro su cui si poteva sempre contare: questo modo di vedersi e di rispecchiarsi negli occhi della compagna gli dava sicurezza, lo gratificava e gli assicurava una funzione importante nella coppia.

Finché Ross e Rachel basavano la propria relazione su questo equilibrio ed entrambi ne traevano soddisfazione e sicurezza, le cose funzionavano.
A un certo punto, però, qualcosa cambia: Rachel si licenzia e trova finalmente il lavoro che desiderava, ha voglia di apprendere e di sentirsi competente, si lascia assorbire molto e inizia a coltivare uno spazio solo suo, in un mondo di cui Ross non fa parte. Riconosce che la sua precedente incompetenza era dovuta a un disinteresse verso il lavoro al locale e inizia a diventare una donna più autonoma e sicura di sé. A questo punto, Ross perde la propria funzione nella coppia: sente che Rachel non ha più bisogno di lui ed emergono vissuti di insicurezza, solitudine, senso di tradimento, frustrazione, paura di perderla, rabbia. Le sue fragilità, non riconosciute, rimangono inespresse e diventano così pervasive che non gli permettono di supportare Rachel e di gioire dei suoi successi.

Questo di Ross e Rachel è un esempio che semplifica molto le relazioni, di certo più complesse – così come i tipi di tradimento, che possono prendere la forma di un episodio singolo, più episodi, una vera e propria relazione parallela – ma serve a comprendere che anche l’azione stessa del tradimento, anche la più semplice e semplificata, è molto più complessa di quello che può sembrare.

Nabarro N.R. e Ivanir S. (1999) spiegano infatti che i comportamenti sono influenzati da vari fattori, singoli o combinati tra loro, quali la fase che la coppia sta attraversando in un dato momento (ad esempio l’inizio di una convivenza o la nascita di un figlio), le dinamiche individuali e di coppia (la modalità di agire e reagire, le funzioni di ognuno, i patti consapevoli/inconsapevoli tra i partner), il sistema di valori (può entrare in crisi un valore condiviso o può subire un cambiamento un valore sostenuto fino a quel momento da un membro in particolare, provocando un disequilibrio nel sistema) e l’ambiente socioculturale in cui la relazione prende forma (contesti esterni alla coppia, ma che interagiscono con essa, ad esempio la famiglia di origine, il posto di lavoro o la comunità di appartenenza).

Solo provando ad accogliere e comprendere i vissuti che scaturiscono da un tradimento ma anche quelli che lo hanno preceduto e prendendosi cura dei bisogni profondi di entrambi, è possibile provare a creare nuovi canali di ascolto di sé e dell’altro e di comunicazione che permettono di leggere gli eventi della coppia in modo diverso e di mantenerli in futuro anche in altri ambiti e in altre relazioni con cui ci si trova ad avere a che fare nel corso della vita.

Bibliografia

Nabarro N.R., Ivanir S. (1999), “La terapia delle coppie di mezza età in crisi per una relazione extraconiugale”, in Andolfi M. (a cura di), La crisi della coppia, Raffaello Cortina Editore, Milano.